Serbatoi Termoplastici e Qualità
Per sapere se un determinato prodotto industriale è stato realizzato secondo delle norme costruttive predefinite, e se rispetta gli obblighi normativi vigenti al momento, si usa accompagnarlo con una dichiarazione. Con essa il fabbricante attesta che, nel realizzarlo, ha seguito delle indicazioni tecniche su come farlo e quali leggi e regolamentazioni ha rispettato
Nel caso dei serbatoi termoplastici in Italia la situazione è complessa. Non risulta esistere una normazione di prodotto valida per tutti. Ci sono quelle sull’osservanza di determinate modalità di processo che assicurano qualità della manifattura e rispetto dell’ambiente, ma su come si costruisce in genere un serbatoio le norme unificate riguardano solo determinate tipologie: per estrusione e per stampaggio.
Nel caso dei serbatoi in estrusione rotazionale, e anche lastrati, c’è più di una norma di riferimento. Una è armonizzata in ambito europeo, ed è’ la EN 12573. L’altra, che scende molto più in dettaglio, è del DVS (Associazione Tedesca per la saldatura e relativi processi). La DVS 2205-2 e i sui allegati prevedono le varie forme costruttive (conformazione delle pareti, dei fondi e dei tetti, presenza di apparati di contenimento perdite), gli spessori da realizzare in rapporto alle dimensioni geometriche e ai prodotti contenuti, i carichi termici, da neve e vento, le modalità di assemblaggio e di fissaggio a suolo etc.
Per i serbatoi in stampaggio rotazionale, in ambito europeo si rileva una norma armonizzata. Si tratta della EN13575, che stabilisce caratteristiche e metodi di prova per serbatoi termoplastici fuori terra, soffiati o in stampaggio rotazionale, dedicati a prodotti chimici. Ha però diversi limiti: contempla volumi da 400 a 10.000lt, prodotti che hanno densità fino a 1,4kg/dm3, pressurizzazione solo atmosferica e temperature normalmente non superiori a 25°C.
Fuori da questo ambito ogni costruttore opera adottando criteri costruttivi che discendono dalla propria esperienza e dalle prove che nel corso del tempo ha condotto. La garanzia di qualità del prodotto, per il cliente, si rinviene perciò nell’affidabilità del produttore, nella certificazione delle norme di qualità nella manifattura che si impegna a rispettare, nella certificazione delle materie prime impiegate.
Caso particolare è dato dall’impiego dei serbatoi in ambito edile. Infatti il vigente Regolamento Europeo sui Prodotti da Costruzione (CPR) prevede una specifica procedura di attestazione di qualità per quei prodotti che non rientrano nell’ambito di una norma armonizzata.
Si tratta della Dichiarazione di Prestazione (DoP). Il fabbricante la può emettere sulla base di una verifica tecnica (ETA) condotta da un ente di certificazione autorizzato (TAB), che si rifà ad un Documento di Valutazione Tecnica europeo (EAD) per la specifica categoria di prodotti. Anche se attualmente tra questi non sono contemplati serbatoi termoplastici in genere (è in corso l’emanazione per quella dei serbatoi con contenimento destinati a combustibili), è pur tuttavia una possibile via per fornire al mercato una dettagliata certificazione di prodotto. Valida anche al di fuori del settore edile.